Un nuovo inizio

Questo non è un blog sulla Thailandia.
O meglio lo è, ma non solo.

Questo è il blog di una donna che ha deciso di ricominciare da capo. In barba al comune "buon senso", alle convenzioni, alle aspettative, e pure in barba alla crisi.

Non era così scontato, sapete.
Quella donna ci ha girato intorno per anni. Ogni tanto gridava al mondo come una pazza "Tanto IO ME NE VADO!", poi si afflosciava come un palloncino, abbassava le orecchie e sussurrava "Adesso faccio la brava, promesso..."
Niente da fare. Più la spazzava sotto il tappeto, più la voglia di partire tornava su, un po' come i peperoni quando non li digerisci. Naturalmente per riaffacciarsi alla soglia della coscienza sceglieva i momenti meno opportuni: di notte, in ufficio, o mentre se ne stava seduta a bocca aperta aspettando che il dentista facesse i suoi comodi. 
Non solo, assumeva le forme più inaspettate: i sogni, la dermatite, quell'angosciante senso di occlusione alla gola, soprattutto negli ultimi tempi (sugli effetti psicosomatici del non fare ciò che vogliamo leggete questo bell'articolo). 
E più la voglia di partire faceva capolino in superficie, più lei la cacciava giù.
Si diceva che ormai era troppo tardi, che certe cose si fanno a 20 anni, e che forse era arrivato il momento di crescere, altro che fare ancora la ragazzina! (quando si diceva questo, la vocina che parlava assomigliava molto a quella di suo padre ed era seguita da tanti punti esclamativi). 


Ma i frutti maturano, che lo vogliamo o no, e un assolato giorno d'estate, mentre si inerpicava verso la cima della montagna nel silenzio ispiratore delle Foreste Casentinesi, finalmente lo ha capito anche lei:

1. Che siamo ciò che siamo ed è ora che le persone lo accettino. A partire da noi stessi. 
2. Che quello che sembra impossibile molte volte è a portata di mano, basta volerlo.
3. Che non è mai troppo tardi per fare quello che desideriamo.

La MIA Australia.

Così, appena arrivata in cima al Monte Penna, quella donna ha appoggiato il suo corpicino sudato a terra e si è seduta in compagnia di se stessa.
Si è guardata negli occhi, ha tirato fuori il sorriso più materno e comprensivo che le sia riuscito di trovare, e si è interrogata:
"Allora, ragazza, che vuoi fare? Non puoi rimandare per sempre, devi prendere una decisione! A me va bene tutto: restare o partire. L'importante è che stavolta la decisione sia VERA. Smettiamola con questa altalena: o vai o non vai. Basta che da oggi ce ne stiamo un po' serene. Grazie". 


Quello era il succo, e lo sapeva anche da sé. Ma il problema era che ogni volta la ragione le diceva una cosa e il cuore ne sussurrava un'altra. 
La prima le diceva che lasciare il lavoro di questi tempi era una follia. Il secondo faceva notare che non seguire lui, il cuore, era la vera follia.
La ragione diceva che la sua occasione l'aveva sprecata otto anni prima tornando dall'Australia (alcuni miei scritti dell'anno passato Down Under si trovano qui, ma ne accenno anche nel post Elogio della lentezza (e della pigrizia), e che adesso doveva pensare a sistemarsi, altro che rendere ancora più precaria la sua vita! Il cuore rispondeva: Sì lo so, hai perfettamente ragione, ma sei così sicura che sia una buona idea dare stabilità a qualcosa che non ti soddisfa del tutto?
Quella battaglia non avrebbe avuto una conclusione a meno che lei non vi avesse posto rimedio una volta per tutte.
Quindi che facciamo? domandò a se stessa. Andiamo o restiamo?
Andiamo!


Questo, dicevo, non è un blog sulla Thailandia, o almeno non solo. Perché in realtà parlerò eccome della Thailandia, non potrei farne a meno visto che è il posto dove ho deciso di vivere per un po'. 
Questo blog, però, ambisce ad essere qualcosa di più del diario di viaggio di una romagnola espatriata.
Ambisce ad essere una piccola lucina per tutti quelli che sognano di partire ma non ne hanno il coraggio.
Per tutti quelli che vorrebbero mettere in atto nella loro vita un cambiamento deciso, vero, di quelli che lasciano un'impronta dietro di sé, ma non sanno da dove iniziare.
Per tutti coloro che si alzano la mattina sognando di essere altrove o di fare altro, ma poi si dicono eh vorrei, ma non posso.
Per tutte le persone che hanno deciso di sostituire le negazioni con le affermazioni, i "devo" e i "non posso" con i "voglio " e i "se voglio posso".
E naturalmente per tutti voi, che vi siete arenati nell'incertezza e vi sembra di non sapere più qual è la cosa migliore da fare. 

A tutti voi per prima cosa dico: non siete i soli, tanti altri ci sono già passati prima di voi. Il mondo è pieno di gente che un bel giorno è "impazzita", ha mollato tutto e se ne è andata (un assaggio lo trovate qui, ma il web ne è pieno).
La seconda cosa che vi dico è: non è vero che non sapete cosa volete fare. Siete solo abituati a pensare di non saperlo. 
Il vostro cuore sa cos'è meglio per voi. Fatelo parlare.

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